Trailer ingannevoli

Molto trailer per nulla: 7 trailer per 7 inganni

di Francesca Fichera.

Trailer e delusioni: l’accoppiata perdente del cinema. E il rischio che bisogna comunque correre. Perché tanto, nel bene e nel male,  il trailer non è il film (banale ma non scontato). Però attenzione: non staremo di certo qui a farvi un elenco di stroncature per tutti quei film che nelle pubblicità sembravano un’assoluta meraviglia e poi invece hanno cannato, eh, sarebbe troppo facile (e non si finirebbe neanche più). Semplicemente, attingendo dall’esperienza più o meno recente di chi scrive, verranno menzionati alcuni di quei casi in cui al cinema o alla tv si è finito col vedere qualcosa di inaspettato. Con un effetto-sorpresa brutto… ma non sempre.

7) Hysteria (2011)

Per l’appunto, cominciamo dalle cose belle: il trailer del film di Tania Wexler sulla “storia del vibratore” gioca d’astuzia, si può dire, perché l’argomento in questione offre l’assist per attrarre una grande fetta di pubblico con il minimo sforzo. Eppure, quella che dalle poche immagini introduttive sembrerebbe essere una commedia in costume dai toni spinti è, in realtà, più brillante di quanto si possa pensare. Leggetene qui!

6) The Village (2004)

Cosa pensereste dopo aver visionato questo trailer se non che M. Night Shyamalan, nel 2004, ha diretto un horror? In verità è proprio quanto moltissimi spettatori si sono ritrovati a credere per poi ricredersi una volta usciti dalla sala. Perché il film del regista di SignsIl sesto senso, pur facendo uso di soluzioni e cliché che potrebbero dirsi “di genere”, è un mirabile dramma velato di mistero. E se ci si aspettava altro questa volta è veramente, e a detta di tantissimi, tutta colpa della pubblicità.

5) Paranormal Activity (2007)

Sì ok, quando davvero si parla di horror ogni trailer va preso letteralmente con le pinze, vista l’alta probabilità che la delusione stia nascosta dietro l’angolo al posto della paura. In teaser e trailer internazionali il filmetto low budget (ma di enorme successo) di Oren Peli veniva presentato con tanto di titoli altisonanti tratti dai giornali (fra cui una dichiarazione di Steven Spielberg di dubbia lucidità) e immagini di un pubblico sobbalzante e terrorizzato in sala. Ebbene, questa è la nostra risposta.

4) Pollo alle prugne (2011)

Dava l’idea di un novello Meraviglioso mondo di Amélie, questo film “iperrealistico” diretto da Marjane Satrapi con Vincent Paronnaud, storia d’amore condita di visioni, sogni infranti e un protagonista già dato per morto fin dall’inizio. Ma soprattutto per coloro ai quali il precedente successo della Satrapi,  Persepolis, è rimasto nel cuore, questa nuova prova avrà significato una grossa, grossissima delusione. Almeno così fu per noi (d’accordo con una buona parte della critica).

https://www.youtube.com/watch?v=B9ifWyVz–g

3) The Reader (2008)

Atmosfere vibranti e impeti musicali accompagnano la riduzione pubblicitaria (italiana) del lavoro di Stephen Daldry che prova a raccontare, da un punto di vista lievemente diverso dal consueto, l’immane tragedia del nazismo. In realtà, il dramma che ha regalato l’Oscar a Kate Winslet si avvale di toni pacati, discreti, grazie ai quali anche quel poco di retorica che c’è rimane nascosta fra le righe. Di un libro, come di un film, su cui posare gli occhi non può che far bene.

2) Game of Thrones (Season V, 2015)

I cinefatti sono stati chiari: per la V stagione de Il trono di spade riuscire ad alzare i pollici in segno di approvazione è difficile (quando non impossibile). A un passo dall’ultimo episodio, neanche il ricordo della coinvolgente battaglia di Hardhome può nulla contro la nostra “barriera” di musi lunghi. A maggior ragione se l’introduzione di questo incerto quinto capitolo ha contribuito a portare il nostro hype alle stelle. Da grandi altezze derivano grandi cadute.

1) Godzilla (2014)

Con una delle colonne sonore e delle sequenze più straordinarie della storia del cinema, il teaser della rivisitazione del leggendario kaiju firmata da Gareth Edwards [qui la recensione ] vince facile. Peccato che poi vinca anche la noia per chi è in sala, spalmandosi bene su circa due ore di durata e concentrandosi ad altissimi livelli negli ultimi, retoricissimi 15 minuti di pellicola. E la sequenza meravigliosa è bella che dimenticata (certi mostri meritano decisamente il podio).

E a voi quand’è successo che un film o una serie tv non fossero ciò che sembravano?

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L’immagine dell’articolo è una rielaborazione personale di una vignetta di Dorkly.

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