di Fausto Vernazzani.
Se non fosse stato per le inequivocabili pettinature degli anni Novanta, Il terrore dalla sesta luna poteva essere scambiato per un film dei Cinquanta a cui è stato aggiunto il colore. Nel 1956 uno dei grandi cult della fantascienza uscì al cinema, il suo titolo era Linvasione degli ultracorpi, tratto dal romanzo del 1955 di Jack Finney, la cui trama era incentrata su una razza aliena che prendeva possesso del corpo e della mente degli uomini per conquistare lentamente il nostro pianeta.
Ma nel 1951 uno degli scrittore chiave della storia della fantascienza, Robert A. Heinlen, scrisse un romanzo intitolato The Puppet Masters in cui delle creature viscide si agganciavano fisicamente al sistema nervoso degli umani per controllarli e unirli ad una mente collettiva. Nel 1994 Ralph Winter, fattosi la pelle su Star Trek prima e su X-Men dopo, produsse un adattamento diretto dal regista televisivo Stuart Orme, destinato a diventare un classico silenzioso.
Nel 1958 Bruno VeSota diresse un primo adattamento in cui Heinlen non fu citato, chiaramente nato in seguito al successo del cult di Don Siegel, motivo per cui forse è rimasto indietro nel tempo al contrario del suo successore di quarantanni dopo, Il terrore dalla sesta luna. Il protagonista è Sam Nivens/Eric Thal, membro di un corpo dellintelligence del settore scientifico chiamato di corsa per assistere suo padre, Andrew Nivens/Donald Sutherland, a capo del suo reparto e con cui da anni non aveva un contatto, per investigare su di un curioso incidente avvenuto in una lontana cittadina, dove si dice che un UFO sia atterrato.
La navicella è lì, chiaramente costruita da un gruppo di ragazzini per avviare la vera invasione aliena perpetrata dalle creature arrivate da Titano, sesta luna di Giove, una specie di mante spaziali che si attaccano al cervello e alla spina dorsale per ottenere totale controllo del corpo. Orme racconta delloperazione di difesa dei terrestri, guidata da Nivens padre e figlio, dalla esobiologa Mary Sefton/Julie Warner, il Dr. Graves/Will Patton e il soldato Alex Graves/Keith David, insieme uniti per comprendere come resistere ed eliminare la minaccia.
Ne esce fuori un vero e proprio horror di fantascienza, con numerose sequenze da brivido ed una sequela di scene in cui lo spettatore perde completamente il proprio potere di onniscienza, illusoriamente consegnatogli da una rivelatrice regia che gioca sul vedo-non vedo per incuriosire il pubblico. Si parte dalla convinzione di poter capire come gli alieni si stiano muovendo, quali siano i loro piani, ma Orme, pur non riuscendo a distinguersi particolarmente, sfrutta la sua esperienza in televisione per sorprenderci sempre più, allontanandoci dalla conoscenza e abbandonandoci nella paura dellignoto.
Un terrore che invita a riflettere, a venti anni dall’uscita de Il terrore dalla sesta luna, film che ha purtroppo mantenuto il titolo datogli dalla prima pubblicazione italiana nella collana Urania, sembra di essere chiamati in causa, noi dellera dellinformazione. La creatura, unica mente con tanti corpi sembra quasi sentire la regina dei Borg recitare il suo classico Resistance is Futile tenta luomo con la condivisione delle informazioni, della memoria, del proprio sapere, esattamente come noi quotidianamente agiamo nel regno di Internet e dei Social Network.
Non credevo potesse essere possibile una simile sensazione di libertà vien detto in uno dei momenti finali da chi è sotto il giogo alieno, così come noi sulla rete siamo convinti di vivere senza alcuna restrizione, fuori dalle catene che ci imbrigliano nella cosiddetta vita reale (ormai totalmente fusa col virtuale, motivo per cui la distinzione è non valida). Nonostante siano passati più di sessantanni dalla pubblicazione del libro di Heinlen e venti dalluscita de Il terrore dalla sesta luna, ancora la tematica ci appare attuale, quel che un tempo era il terrore di essere assaliti dai comunisti diventa ora la paura dei sistemi di sorveglianza. Il mondo non cambia molto e la fantascienza, così come lhorror, dimostra sempre il suo potere profetico.
l’ho visto e dimenticato,ma mi piace la tua recensione !
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Dimenticato nel senso che è stato poco apprezzato? Nel caso prova a rivederlo, ci son delle cose non memorabili, ma altre lo rendono veramente un ottimo film che mi ha sorpreso :)
Fausto
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