Grage Pictures Presenta: L'Italia e il Web

di Fausto Vernazzani.

Di una cosa sono convinto: agli italiani che amano fare Cinema, manca l’ambizione e l’entusiasmo. Valeria Golino parlando di Miele, il cui futuro prevede un’ampia distribuzione negli Stati Uniti, si appassiva mostrando poca o zero passione nei confronti della sua prima creatura da regista, Paolo Sorrentino e La grande bellezza si comportano come due entità separate, come se lui fosse ben più importante del suo stesso prodotto. Intanto le sale piangono, il pubblico ignora le lacrime, ed i professionisti del settore continuano a gridare allo scandalo ad ogni occasione.

Questo stesso mese vi abbiamo proposto una lista di cinque registi esordienti da seguire, una piccola fetta di una torta in espansione continua – non male per un paese ritenuto deceduto sul fronte grande schermo -, e parte di questa crescita arriva dal web. Ci si aspettava che i The Jackal, dopo tanti anni di duro lavoro, tra fake trailers, corti e web series grandi e piccole, sarebbero stati i primi ad aumentare i propri spazi, trovandosi invece a fallire producendo opere volgari come Kubrick: Una Storia Porno dopo il successo del geniale (da un punto di vista commerciale e narrativo) Lost in Google.

Potremmo non essere sullo stesso piano di qualità offerta dai The Jackal, eppure la Grage Pictures ha qualcosa che manca a gran parte dei cineasti italiani: l’entusiasmo e l’ambizione, appunto. Non che il cinema horror sia una novità da queste parti, anche se per decenni hanno cercato di affossare un lato encomiabile della Settima Arte italiana, quella del cinema di genere, e se alcuni nuovi registi attivi su “grandi” produzioni non sembrano essere il futuro, ma anzi, una sorta di devolution, i più piccoli come Roberto D’Antona, fondatore della Grage, e suo fratello Eros D’Antona possono essere uno spiraglio da tenere sotto osservazione.

A.Z.A.S.

Li scoprii per caso con Dylan Dog: Il Trillo del Diavolo, un fan film realizzato con pochi mezzi ed una gran voglia di fare contro cui andava una non grande tecnica, evolutasi col tempo già in A.Z.A.S. (All Zombies Are Stupid), una web series comica senza grandi pretese e con un risultato degno di nota. Il tempo ha poi dato ragione di porre fiducia nei D’Antona Bros., vincitori dei California Film Awards come Best Television Pilot per la serie Johnny e Best Dramatic Film per Mind Trip, inizialmente prevista per la messa in onda in TV, poi catapultata sul web mentre in giro circola ancora il cortometraggio Ora Pro Nobis.

In pochi anni hanno spiazzato tutti con un’energia invidiabile: Roberto D’Antona è nel cast del cortometraggio di Ivan King The House of the Rising Sun (insieme allo stesso King, Alex Lucchesi e Maurizio Merluzzo), protagonista della fan web series di Giuseppe Capudi ispirata al mondo della Terra di Mezzo creato di J.R.R. Tolkien, mentre Eros D’Antona è autore di una nuova web series chiamata Insane di cui ancora non si sa nulla, ed è attualmente attiva su Indiegogo la ricerca di fondi per il loro secondo fan film (dopo Dylan Dog: Il Trillo del Diavolo), questa volta nato dalla passione per il videogame della Capcom, Resident Evil, intitolato Resident Evil: Revolution .Insomma, inarrestabili.

Resident EVil: Revolution

In Italia il primo impulso sarebbe quello di giudicare. Ed è vero, non tutto è perfetto, ci sono magari anche degli errori ed altre cose potrebbero essere migliorate, e non sarebbe giusto coprirsi gli occhi, poter valutare è un dono e un dovere necessario, ma d’altra parte è corretto credere come la Grage Pictures sia un esempio da tenere in considerazione. Mettersi alla prova, lanciarsi in sfide all’apparenza impossibili e ricercare film dopo film di sistemare quanto nei primi esperimenti stonava, ed è impossibile non notare i miglioramenti. Sapersi migliorare e criticare sono altre due doti che mancano agli italiani, stesi su materassi di alloro non appena arrivano i primi riconoscimenti, dimenticandosi che al tempo dovrebbe corrispondere una crescita, evitando una stasi innaturale e improduttiva.

La conclusione può essere solo una: tanti auguri (e complimenti) a Roberto D’Antona e alla sua Grage Pictures.

[Per chi fosse interessato, qui il link alla campagna di crowdfunding su Indiegogo dedicata a Resident Evil: Revolution, dove troverete tutte le informazioni sul progetto ancora in fase di pre-produzione]

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