Chi ha incastrato Roger Rabbit (Robert Zemeckis, 1988)

Un classico della commedia noir, Chi ha incastrato Roger Rabbit è la parodia definitiva del noir – di Roberto Manuel Palo.

I capolavori dell’intrattenimento hollywoodiano meritano di essere visti tutti anche solo per vedere come si fa divertire un pubblico con creatività e come, negli ultimi anni, tranne rare eccezioni, la capacità di intrattenere il pubblico sia calata quasi a livelli infimi. Chi ha incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis è un brillante esempio di come una parodia ricca di citazioni possa essere originale e non scadere mai nel ridicolo.

Un noir a tecnica mista

Il genere maggiormente preso di mira da Zemeckis in Chi ha incastrato Roger Rabbit è il noir tipico degli anni Quaranta con un detective, Eddie (straordinario Bob Hoskins), che deve indagare sulla morte di Marvin Acme (Stubby Kaye).

Marvin è il titolare della Acme Co., un’azienda che sorge nel territorio di Cartoonia, città dove tutti i cartoni animati vivono. L’indiziato principale è Roger Rabbit, un coniglio animato sposato con una pin up animata, Jessica. Eddie è l’unico che può scoprire chi ha incastrato Roger Rabbit.

Dalla carta al film

Tratto da un romanzo di Gary Wolf, Chi ha incastrato Roger Rabbit racchiude, per la prima volta tutti insieme, un campionario di personaggi animati (da Richard Williams) da tutti gli studios più famosi come la Disney, la Warner Bros, eccetera, eccetera.

Il film di Zemeckis è più cupo rispetto al romanzo e, nonostante lo spettatore si diverta a seguire le gesta di Roger, Eddie e i loro amici, le atmosfere dark e il passato burrascoso di Eddie rendono la pellicola accattivante, travolgente e anche, in un certo senso inquietante.

La trama del giudice Morton 

Ad aumentare l’inquietudine presente in Chi ha incastrato Roger Rabbit ci pensa l’interessantissimo personaggio dello spietato Giudice Morton (Christopher Lloyd) e la sua Pattuglia dei Cartoni composta da faine animate.

Morton vuole mettere le mani sul testamento di Marvin Acme che, si dice, voglia donare la città di Cartoonia ai toons che la popolano, ma se il testamento non viene trovato entro la mezzanotte, la città verrà venduta al miglior offerente, ovvero la Cloverleaf di Morton che ha in mente un bel programmino per la distruzione della città e dei suoi abitanti.

Morton, amministratore di Cartoonia, è come un dittatore con le sue SS, il suo forno crematorio (la “salamoia”, un acido verdastro che scioglie i cartoni animati uccidendoli) e la sua voglia di ottenere qualsiasi cosa.

Chiunque si opponga, viene ucciso. Ma ogni dittatura, come la Storia ci insegna, prima o poi, incontra una resistenza e Zemeckis, divertendo, offre un’ottima metafora della realtà che è stata, che è e che, purtroppo, sarà.

Ormai siamo in pieno periodo estivo e Chi ha incastrato Roger Rabbit sarà un ottimo passatempo nelle giornate piovose e quando non si ha voglia di uscire.

Vincitore di tre meritatissimi Premi Oscar – miglior montaggio (Arthur Schmidt), miglior montaggio sonoro (Charles L. CampbellLouis L. Edemann), migliori effetti speciali (George Gibbs, Richard Williams, Ken Ralston, Ed Jones) più un Oscar Speciale a Richard Williams per la creazione e la direzione delle animazioni – Chi ha incastrato Roger Rabbit è un film a tecnica alternata che incollerà alla sedia grandi e piccini per l’eternità.

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