Cementerio del Terror di Ruben Galindo Jr. si apre con un inseguimento di una donna da parte di un energumeno che ha tutta l’aria di essere uno zombie. Nella scena successiva, ambientata dopo l’inseguimento, veniamo a sapere, tramite una telefonata del Dottor Cardana (Hugo Stiglitz), che quest’uomo si chiama Devlon (Josè Gomez Parcero) ed è morto. Intanto in una casa abbandonata nei pressi del cimitero sei ragazzi stanno festeggiando Halloween e uno di loro, in una delle stanze, trova uno strano libro che parla di occulto e messe nere. Per spaventare le ragazze, i maschi (sempre insieme alle loro controparti femminili) vanno nel vicino ospedale per recuperare un cadavere e recitare le formule del libro nel cimitero. Il corpo trafugato è proprio quello di Devlon che, una volta recitate le formule, torna in vita e uccide tutti recuperando il tomo di sua proprietà. Il Dottor Cardana è alla sua ricerca, unita a quella di cinque bambini che, per un test di coraggio, vanno proprio al cimitero dove si trova Devlon trovando una bella sorpresa: i morti stanno resuscitando dalle loro tombe.
Data la facilità di make-up per uno zombie e, quindi, il bassissimo budget che serve per produrre una pellicola con morti viventi protagonisti, erano (e sono) a centinaia i B-Movies e i Z-movies prodotti negli anni Ottanta e Cementerio del Terror fa parte della prima schiera. In realtà, più che un film di zombie, il film di Galindo sembra un plagio mal riuscito di Halloween, vista la grande similitudine che la sceneggiatura dello stesso regista ha con la storia di John Carpenter e che, fino a venti minuti dalla fine, il villain è solo Devlon, dalle movenze molto “myersiane“.
La regia non regala nulla di particolare e anche il gore e lo splatter non sono usati con la frequenza che si addice a pellicole del genere. La sceneggiatura di Cementerio del Terror è quella tipica dello slasher con ragazzi idioti intenti a dire frasi idiote e prendono un drink in attesa che il villain di turno li faccia fuori nei modi più originali… o almeno è quello che si spera. Purtroppo Devlon usa lo stesso iter in tutte le uccisioni ovvero dei graffi su tutto il corpo e, alla lunga, annoia, oltre a far battezzare il suo metodo il Metodo Devlon.
Grandi complimenti, invece, vanno fatti ai bambini di Cementerio del Terror, molto più intelligenti degli adulti nonostante il panico che li attanaglia. Le loro azioni sono esattamente le stesse che ognuno farebbe in situazioni di tale pericolo e accade il miracolo per la quale lo spettatore spererà che si salvino tanto quanto ha goduto enormemente per lo sterminio dei sei idioti. Miracoli dei B-Movies. In Italia Cementerio del Terror non è mai stato distribuito. Un bene? Nel complesso sì, ma mi dispiace per i bambini.
See You Soon,
Roberto Manuel Palo