ROMA2012: Paperman (John Kahrs, 2012)

di Fausto Vernazzani.

A volte un soffio di vento può funzionare da colpo di fulmine e un foglio di carta fare le veci delle frecce di Cupido. È il caso del Paperman che dà il titolo al nuovo cortometraggio della Walt Disney Pictures, in attesa d’un treno in una delle tante stazioni della New York City degli anni Cinquanta: una delle sue tante pratiche cartacee vola via d’improvviso per finire spiaccicata sul viso d’una ragazza lì affianco a lui, lasciando sul foglio l’impronta del suo rossetto a forma di bacio. È amore a primo foglio, entrambi si sorridono e si piacciono, ma gli orari della frenetica vita newyorchese portano via lei su di un altro treno, finché lui non scopre che lei si trova nel palazzo di fronte ed inizia a far tantissimi aeroplanini di carta, con tutto il cartame di cui dovrebbe occuparsi, per riuscire a farla sorridere come prima.

Regia di John Kahrs, Paperman è il lavoro storico d’un animatore che lavorava ai Blue Sky Studios e si chiese come si potesse unire l’espressività dell’animazione bidimensionale alla solidità del CGI. La domanda trovò risposta grazie al lungo lavoro fatto per la Disney, i quali lo presero sotto la loro ala, in particolare quella di John Lasseter (produttore esecutivo) che ne ha seguito la produzione proponendo la sua proiezione in coppia con l’altro film storico in arrivo, Ralph Spaccatutto.

Paperman

Final Line Advecting si chiama questa nuova tecnica che ha permesso a Paperman di raggiungere vette di qualità che ancora non si erano viste nel campo dell’animazione. Un film intero girato in FLA potrebbe con facilità essere uno dei più potenti dal punto di vista immaginifico oltre che tecnico: la cura dei dettagli, le ombre perfette che aggiungono uno spessore ‘vero’ al 2D che solo il 3D era capace di creare, pur mancando dello stile nato dalle mani degli autori.

Tra i futuri candidati all’Oscar, uno standard dei film sia Pixar che Disney, nella sezione Cortometraggi Animati, Paperman è un cavallo sicuro su cui scommettere, così come anche John Kahrs, innovatore e sperimentatore dal grande talento registico aggiunto. Grattacieli, inquadrature dal basso e uno stile ‘Pixar’ che gronda dalle immagini di Kahrs per uno dei corti e dei film più belli dell’anno: un concentrato d’amore e di bellezza che mette speranza nel futuro dell’animazione e non solo. Esprimo solo il desiderio di poter vedere Paperman in versione lungometraggio, o almeno d’aver presto in sala un film di John Kahrs. Alta qualità.

[Aggiornamento] Il cortometraggio adesso è disponibile on-line per essere visto da tutti. Ecco il link per voi:

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