di Roberto Manuel Palo.
Vorrei cominciare questa recensione parlando del…momento. In un qualsiasi altro momento della mia vita ne avrei sparate di cotte e di crude su questo inutile remake. Ed è qui che entra in campo lui: Che la fine abbia inizio. Ho visto Nightmare di Samuel Bayer dopo aver visto il film di McCormick e vedere qualcosa dopo il nulla ti porta a rivalutare quel qualcosa. In Nightmare ho visto finalmente delle morti non fuori campo, con una buona dose di splatter, anche se con un’originalità molto debitrice al capolavoro di Craven.
E poi c’è lui, il mio mito, interprete del prete più diabolico e stupendo che il mondo delle serie TV abbia mai conosciuto: padre Brown nella serie Carnival, Clancy Brown. Ha una piccolissima parte in questa pellicola, ma c’è, e quando Clancy Brown è presente ti fa dimenticare tutte le porcherie di ciò che stai vedendo, anche se appare per 3 secondi.
Che la fine abbia inizio, quindi, ti addolcisce nei confronti di tutto quello che andrai a vedere successivamente. Ma qui si sta facendo una recensione seria (Ahahahah!) e quindi parliamo del nuovo Freddy Krueger di Jackie Earle Haley. Il make-up di Freddy è veramente orrendo. Quando Bailey è costretto a mostrare il volto in primo piano di Freddy, vi viene tutta la nostalgia per il vecchio Freddy interpretato da Robert Englund. Questo non è Freddy Krueger, è un Voldemort nasuto e gollummato inguardabile. Ma ha un suo pregio dovuto, ebbene sì, alla bravura di Bayer ed è quello, grazie anche all’efficace gioco di luci e ombre, di risultare davvero inquietante inquadrato in lontananza (il fatto che non si veda lo schifoso make-up è uno dei fattori).
Mi sembra inutile raccontare la trama visto che la conosce chiunque – in quanto uguale alla versione originale, tranne forse un approfondimento di 15 minuti sul passato di Freddy. Quindi analizziamo la Jamie Lee Curtis del nuovo millennio, Rooney Mara. Con tutto il rispetto che ho per l’attrice americana, questo non era un ruolo per lei. L’ho trovata davvero fuori luogo e incapace di regalare quelle stesse emozioni che regalavano le urla della scream queen anni ’80 Jamie Lee Curtis. Perciò, per dirla alla X-Factor, per me è no. Per quanto riguarda il resto del cast, vado un po’ a stile libero. La cosa in comune che hanno gli attori recitanti in questa pellicola è la faccia imbronciata con acconciatura emo. La bonazza di turno è Katie Cassidy che interpreta Kris Fowles – la Tina dell’originale, quella che faceva i voli sul soffitto prima di fare una brutta fine. Indovinate come muore Kris? Bravissimi.
L’emo che si salverà insieme a Nancy è Quentin Smith, interpretato da Kyle Gallner (chi????), essere che fa il filo a Nancy da due anni prendendo costantemente il due di picche. Se avesse saputo prima che sarebbe bastato dirle che faceva i suoi stessi incubi, non avrebbe avuto quelle enormi occhiaie.
La colonna sonora di Steve Jablonsky è priva di interesse ed è un semplice sottofondo alle scene concitate, un buon esercizio che certamente non rimarrà nella memoria degli spettatori. Un’ultima parola su Samuel Bayer: questo è il suo primo lungometraggio e, come inizio, si è assunto un bel rischio andando a riprendere un’icona del cinema horror come Freddy Krueger SENZA Robert Englund. Freddy Krueger È Robert Englund e viceversa, non ci sono altri santi. Infatti il risultato finale è scadente dal punto di vista attoriale e del make-up anche se, ripeto, alcune inquadrature sono veramente d’effetto e penso che ciò sia dovuto al suo passato da videoclipparo per artisti molto importanti come David Bowie, Ramones e Iron Maiden.
See You Soon.