Un romantico, romanticissimo (?) amore all’improvviso.
Henry De Tamble (Eric Bana) ha la fortuna che un giorno, mentre svolge il suo dignitoso ruolo di bibliotecario, una bella ragazza gli appare dinanzi e dice di conoscerlo da una vita. Clare Abshire (Rachel McAdams) è il suo nome.
Vanno a cena e Clare gli dice che è innamorata di lui da quando aveva sei anni. Henry viaggia nel tempo da quando gli è morta la mamma. Henry, mentre sta facendo sesso, scompare. Sempre. Proprio romantico.
Quando torna, trova la scusa che era andato a trovare lei da piccola. Rachel, ovviamente, non ce la fa più e dice: “Ma è meglio trombarsi me da grande o andare a trovare me da piccola mentre stai trombando me da grande? Mi fai esaurire. Andiamo a dormire che lo so già cosa facevamo quando ero piccola, è inutile che me lo racconti di nuovo”.
Romanticismo puro.
L’Henry del presente è giovane, mentre il viaggiatore del tempo ha 38 anni e ha i capelli grigi. Al matrimonio tra lui e Rachel, il giovane Henry sparisce cinque minuti prima della cerimonia e gli viene in sostituzione l’Henry viaggiatore coi capelli grigi. Se ne accorgono tutti, ma nessuno batte ciglio. Un colpo da autentico maestro.
A parte che è ricolmo di romanticismo.
Come molto romantico è il fatto che alla prima notte di nozze, invece di far scopare, si mettono a saltare sul letto e lui, dopo un po’ di salti, puff… sparisce. Le lacrime agli occhi per quanto è stata romantica questa scena. Perché non è un film comico, è un film romantico. Ho già detto che è un film romanticissimo?
Passiamo un po’ alle cose serie. Il film è romantico, Henry quando viaggia nel tempo si ritrova sempre nudo e, per cercare dei vestiti, fa delle cose talmente illegali e assurde che diviene più ricercato del protagonista di GTA. Ah, ecco, forse so come dimostrarvelo che è una pellicola romantica. Lo sceneggiatore è lo stesso di Ghost, Bruce Joel Rubin.
Comicità genetica
Infatti il film è un misto tra Ritorno al futuro e Ghost. Romantico come Ritorno al futuro e comico come Ghost. Questa commedia sentimentale parte sconfitta in partenza: per la legnosità di Eric Bana; per il compitino che svolge la pur brava Rachel McAdams; per il motivo addotto ai viaggi nel tempo, una malattia genetica.
È assurdo. Era meglio dire che si riempiva di funghi allucinogeni e quindi viaggiava nel tempo. Poverina Clare, che quando gli chiedevano: “Che fa tuo marito?” “Oh, niente, viaggia nel tempo, però so che non ha amanti, se è questo che vuoi sapere” “E che ne sai?” “Se guarda le Chat Line di notte in camera dopo che mi sono addormentata significa che non ha amanti. Anche se scompare mentre facciamo sesso”.
Una cosa romantica che non ho citato è che Clare rimane incinta due volte. Henry, invece di preoccuparsi del motivo visto che sparisce sempre, è contentissimo e abbraccia e sbaciucchia la bella mogliettina. Henry, forse, sa ancora che i bambini li porta la cicogna.
Che romanticone. Altro che Romeo e Giulietta. Non ho parlato molto di come il film è tecnicamente. Semplicemente perché non è molto romantico dirlo e dopo una recensione con toni così dolci e suadenti, mica posso rovinarla con sconcezze? Mica sto parlando di Senso 45. Sto parlando di Un amore all’improvviso di Robert Schwentke, titolo frutto davvero di un fungo allucinogeno mangiato dai produttori italiani.
Roberto Manuel Palo
Voto: 1/5