Avalon (Mamoru Oshii, 2001)

di Fausto Vernazzani.

Un anno fa usciva Il congresso di Ari Folman e tra pochi giorni avremo in sala Blade Runner di Ridley Scott in una sua nuova versione (ennesimo Final Cut), nel mezzo abbiamo su VVVVID un capolavoro del genere fantascientifico, un film che di entrambi possiede qualcosa: Avalon, di Mamoru Oshii. Lui lo conosciamo tutti per essere l’autore del magistrale Ghost in the Shell e dell’altrettanto stupendo seguito Ghost in the Shell: Inosensu, divisi nel mezzo da questa co-produzione internazionale che ha visto la formazione di una coppia inusuale, il Giappone e la Polonia.

In un futuro sporco e scolorito psico-droghe e tecnologia permettono l’accesso a una realtà virtuale dove la gente può vivere realmente l’esperienza di un MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game) e costruirsi una seconda vita su un territorio di guerra immaginario. L’esistenza virtuale diventa sempre più invasiva e confusa per alcuni giocatori, la realtà (presunta) fisica scivola via poco a poco e tutto ciò che conta è raggiungere un livello mai visto da “anima viva” e accedervi è un’impresa in cui solo i migliori possono imbarcarsi. La nostra protagonista, Ash, è la donna che potrebbe raggiungere la cosiddetta Avalon per prima.

Girato con attori polacchi, Ma?gorzata Foremniak perfetta nella parte, paradossalmente, più col corpo che col sentimento, e in località polacche, il live action di Oshii è la fantastica visione di un mondo che ha perduto il contatto con la realtà, una spirale temuta dal nostro presente stesso, fagocitato dall’avanzare dell’universo virtuale e le droghe più potenti e accessibili. Ma non è un sermone, Avalon gioca e non giudica, la usa come trampolino di lancio per esplorare fino in fondo le possibilità date: futuro, presente, passato, mescola le carte e le risputa fuori in musica.

Avalon è un sorprendente exploit tecnico per un regista legato al mondo degli anime, grazie all’irreale e giallastra realtà virtuale creata dalla fotografia di Grzegorz K?dzierski – pluri-premiata com’era giusto che fosse – e alla colonna sonora di Kenji Kawai, ancor più bella, se possibile, di Ghost in the Shell. Per tutta la sua durata si è coccolati da una perfezione stilistica figlia di anni di esperienza coi disegni e con l’avvento del CGI, ogni immagine è studiata fin nel minimo dettaglio, appare come un libro da sfogliare, un manga breve con un finale da lasciare a bocca aperta.

Ogni amante della fantascienza, in particolare chi si ritiene un appassionato del cyberpunk, non può farselo sfuggire, un’opera di cui poco si parla a favore di titoli più blasonati da essa superati sotto molteplici fronti: regia, fotografia, musica, effetti visivi, sceneggiatura forse solo la recitazione è l’unico elemento di Avalon a non spiccare. Ma è quanto basta e se proprio si è in cerca di un buon livello di carne e d’ossa ci si può accontentare del classico basset hound, presenza fissa nei film di Oshii. Siamo però piuttosto certi che in Avalon c’è quanto basta per rimanere più che entusiasti.

*** Per guardare il film su VVVVID: AVALON.

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