Germania – Brasile: Il violento 7 a 1 in 7 scene brutali

di Francesca Fichera e Fausto Vernazzani.

Per capire la portata della distruzione di ieri sera è sufficiente dire che il team di CineFatti è stato attratto dal gioco solo al sentir della carneficina commentata da chiunque sui social network. Bastava fermarsi ad ascoltare ed era possibile sentire le strazianti grida del popolo brasiliano e dei suoi giocatori della nazionale alla partita Germania – Brasile, conclusasi con un brutale 7 a 1 per i teutonici, dati come perdenti da chiunque trovandosi di fronte alla squadra più forte del mondo. O almeno è quello che dicono.
Sembrava di udire in sottofondo le note del tema de Il tè nel deserto di Ryuichi Sakamoto mentre André Schürrle esultava con un ghigno malefico dopo il suo sesto e settimo goal segnato dalla Germania e l’allenatore brasiliano Luiz Felipe Scolari contemplava l’idea di terminare la sua vita tra le fila della legione straniera.

Con sommo sadismo, e per stemperare la tensione dopo l’umiliazione subita dal Brasile, perché non attendere la partita di stasera, Argentina – Olanda (in onda su Rai1 alle 22:00) “festeggiando” la distruzione assoluta della squadra ospitante per mano di un avversario notevole – aggressivo come pochi c’è da dire – immaginando la versione filmica di quanto è avvenuto nello stadio di Belo Horizonte, il Mineirão. Attenzione, potreste trovare qualche spoiler o scene troppo violente. Uomo avvisato, mezzo salvato. Non fate la fine dei tifosi brasiliani.

The Protector (Faust): il fischio di inizio, il Brasile nella testa di molti ha già vinto, una pura formalità di 90 minuti poi tarsformatasi in bagno di sangue. Il primo film a cui è inevitabile pensare è il thailandese di Prachya Pinkaew, con un Tony Jaa non agguerrito, di più, che in una scena diventata ormai cult spezza le ossa a chiunque gli venga inviato contro. Perché non basta buttarli a terra, devi frantumarli.

Saw – L’enigmista (Fran): come si dice in gergo “il troppo stroppia”, e una base lungamente sedimentata di frustrazione può giustificare una reazione efferata qual è quella di Leigh (Adam Faulkner-Stanheight) nei confronti del suo aguzzino (o presunto tale) Zep (Michael Emerson). Uno dei momenti più forti e soddisfacenti del film di James Wan, tanto da generare, all’epoca del passaggio in sala, una letterale standing ovation degli spettatori.

Cuore Selvaggio (Faust): è stata una sorpresa per tutti, persino per chi non segue il calcio, un po’ come la scena d’apertura d’uno dei tanti grandi film di David Lynch, dove Nicolas Cage, con il suo solito charme da attore di serie Z, spacca la faccia ad un sicario sbattendolo violentemente contro il corrimano e i gradini di una scalinata. Una fatality degna di Mortal Kombat

Gli Intoccabili (Fran): chi gioca in casa non ha la vittoria in tasca per diritto divino, e questa è una regola che vale, più che spesso, anche per i protagonisti dei film, per quelli “buoni” a cui ci si è affezionati nel tempo. Caso lampante è quello di Jim Malone, poliziotto sulle orme di Al Capone interpretato da Sean Connery, che il sicario assoldato dal boss costringe a una vera e propria danza della morte sulle note della sua mitragliatrice, scaricata fino all’ultimo proiettile (per essere sicuri, non si sa mai), quasi come in un vecchio film turco da noi citato in passato. Anche Brian De Palma, insomma, trova gusto a esagerare.

Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello (Faust): c’era qualcosa di eroico nel modo in cui il Brasile fino all’ultimo minuto ha tentato di mantenere almeno un pizzico di dignità dopo una partita devastante, una sensazione che ricorda il sacrificio di Boromir/Sean Bean contro gli Uruk-Hai di Saruman. Nessuno può nulla contro le frecce e lui ne ha prese tante. Gloria a lui/loro.

Robocop (Faust): Ne è uscito il remake pochi mesi fa, ma tutti ricordiamo COME il Detective Alex Murphy viene distrutto prima di diventare una macchina. Crivellato di proiettili di pistole, armi automatiche e fucili a pompa che lo devastano e riducono ad una vera e propria poltiglia. Paul Verhoeven ci andava giù pesante e il povero Peter Weller subiva. La sua espressione da morto è identica a quella del portiere brasiliano.

The Believer (Fran): l’ombra di sadismo impressa sul viso di Schürrle ha qualcosa in comune con quella che anima gli occhi e l’espressione di Ryan Gosling nel vecchio film di Henry Bean sulla storia (vera) dell’ebreo nazista Daniel Balint. Per farsi accettare dalla comunità neo-nazi, Danny ha soltanto una cosa da fare: dimostrare che obbedisce – anche meglio degli altri – alla legge del più forte. E lo fa, ripetutamente e con successo, sfoderando un micidiale colpo di testa che gonfia tanto la rete quanto il setto nasale dell’avversario. La superiorità, in taluni casi, è cosa indiscutibile.

 

2 pensieri su “Germania – Brasile: Il violento 7 a 1 in 7 scene brutali

  1. Come sempre condivido. Mi è piaciuto questo confronto tra cinema e calcio: le regole sono identiche nel gioco e nella vita. Per raggiungere traguardi inaspettati e per l’affermazione della propria identità e superiorità nelle competizioni, ci vuole spirito di gruppo, intelligenza, coraggio, determinazione, volontà e … anche un pizzico di fortuna. Nella vita mai dare nulla per scontato.. Un abbraccio dalla vecchia zia ed ogni tanto una bella foto del gruppo dei redattori su fb, sarebbe un’ottima pubblicità!

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    1. Grazie, siamo stracontenti che tu abbia colto così bene il senso e lo spirito del nostro articolo! :) Per le foto: noi CineFatti siamo amanti del genere mystery, come forse sarà noto, quindi sulla disponibilità di nostre immagini non possiamo promettere nulla.
      ;)

      Grazie ancora!

      – Fran

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