Cinema Italiano: 10 Film da Aspettare.

di Fausto Vernazzani.

Si parla sempre dei prossimi film in uscita, quali saranno i dieci blockbuster più attesi della stagione estiva, che tra l’altro da noi è praticamente inesistente se non fosse per una manciata di titoli a cui è concesso di occupare la sacralità delle vacanze italiane. Una volta tanto sembra doveroso fare un bagno d’umiltà e ricordarsi che se c’è una cosa che noi dovremmo aspettare è il prossimo film italiano che meriterà la spesa dei nostri soldi per l’acquisto di un biglietto. Il cinema italiano soffre del resto di un grave male, una gestazione silenziosa e subito sparato nelle sale il bambino, con scarsa pubblicità ad accompagnarne la permanenza nel grembo, dalla fase di scrittura alla post-produzione.

Il più delle volte si annuncia solo il titolo, una breve sinossi e quando proprio va bene arriva una qualche immagine o persino un trailer. E in quei casi vorremmo che così non fosse stato, tra clip orribili (ancora devo cancellare dalla memoria le orrende clip da Nessuno mi può giudicare) e teaser così pesanti da toglierti non solo la voglia di andare al cinema, ma anche di mangiare, dormire e giocare a basket. Anche se non ce l’avevi già da prima, ora sarà annullata definitivamente. Un male, perché spesso può capitare che il film in realtà meriti eppure se ne parlerà, se va bene, solo mesi e mesi dopo, come La grande bellezza improvvisamente risvegliatasi 7 mesi dopo la sua uscita nei cinema.

Il momento di soffermarci su casa nostra deve arrivare ogni tanto e senza sapere molto su ciascuno di questi progetti proviamo a stilare una lista dei dieci film italiani da aspettare al varco, per sorprenderli e far capire loro che noi siamo qui ad ascoltare, a vedere, pronti a toccare con mano e a desiderare un’industria nuova. Non c’è giorno migliore per pensare al futuro della serata in cui i David di Donatello 2014 saranno assegnati, premi forse di scarso valore internazionale e/o nazionale, ma comunque nostri e che, un giorno, potremo sperare saranno assegnati in maniera più equa anche a registi più giovani e non solo all’amico dell’amico del cugino. Ora a noi.

1. Mia Madre di Nanni Moretti. Non è ancora chiaro quando uscirà, Wikipedia riporta il 18 Aprile come data ideale del termine delle riprese e questo può lasciar pensare ad una presentazione alla Biennale o addirittura all’uscita nelle sale il prossimo anno, magari in coincidenza col Festival di Cannes che tanto ama il nostro autarchico preferito. La storia ruota attorno a Margherita Buy, regista sposata col suo attore di fiducia, John Turturro, in piena crisi matrimoniale mentre suo fratello Nanni Moretti accudisce la madre in fin di vita. Non ha l’appeal di Habemus Papam, non sulla carta, ma come fare a meno del prossimo film dell’autore più politico che abbiamo?

Nanni Moretti

2. La giovinezza di Paolo Sorrentino. È finita per Toni Servillo, ora il regista partenopeo, prestato fino a data indefinita alla capitale, sceglie un cast internazionale per raccontare la storia di due registi anziani, uno ancora attivo, l’altro no, in ritiro su di una montagna in Svizzera. Sarà protagonista Michael Caine e ad accompagnarlo altri attori di alto livello dagli Stati Uniti come il giovane Paul Dano, lo splendido Harvey Keitel, Rachel Weisz e una Jane Fonda a cui farebbe bene mettersi finalmente al lavoro per un altro film d’autore. Visti i tempi c’è da aspettarsi una seconda presentazione a Cannes, magari fuori concorso, nel 2015, questa volta con la speranza di poter vincere qualcosa.

Paolo Sorrentino

3. Il racconto dei racconti di Matteo Garrone. Il napoletano Giambattista Basile ispira il romano vincitore di due premi della Giuria al festival di Cannes, con Gomorra prima e il capolavoro Reality poi. Lo cunto de li cunti, celeberrima raccolta di fiabe del XVII secolo, diventa così cinema, anche questo in lingua inglese con Salma HayekVincent CasselToby JonesJohn C. Reilly ad accompagnare un cast di attori italiani tra cui figura anche Alba Rohwacher. Si sa poco di come si svolgerà, men che meno l’uscita, forse anche questo previsto per una fuga a Cannes, dove potrebbe competere mano nella mano con Sorrentino? Non male anche la troupe: direttore della fotografia sarà Peter Suschitzky e compositore Alexandre Desplat.

Matteo Garrone

4. Meraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani. Radici nella nostra tradizione italiana e dopo il bello e vincitore Cesare deve morire prendono a man bassa dal Decamerone di Boccaccio per dirigere svariate storie ispirate ai suoi racconti sfruttando un cast tutto italiano, fatto di stelle nostrane ed altri caratteristi di minor fama, ma ugual bravura. Bello rivedere Kim Rossi Stuart in un film di così ampio respiro, così come Lello ArenaPaola Cortellesi insieme ai più popolari Riccardo ScamarcioKasia SmutniakVittoria PucciniCarolina Crescentini. I fratelli Taviani sono dei maestri indiscussi, chissà se non li rivedremo ancora a Berlino, magari per vincere ancora una volta contro il prestigioso orso dei tedeschi.

Paolo e Vittorio Taviani

5. Mine di Fabio GuaglioneFabio Resinaro. All’estero sono tutti piuttosto sorpresi, una coppia di registi sconosciuta ha ingaggiato Armie Hammer per un survival movie con un certo potenziale. Sarà un film hollywoodiano, ma le menti e le mani resteranno italiane, con il duo Fabio & Fabio alla loro prima regia di un lungometraggio dopo aver lavorato come produttori per il bel True LoveLa storia è diventata abbastanza classica, uno show condotto da un sol uomo in lotta con se stesso e la natura, in questo caso un soldato trovatosi perso in un deserto dopo una missione fallita. Fabio & Fabio hanno tanto altro in cantiere, come registi e produttori, l’agenda sarà costellata di loro progetti se il mondo sorriderà loro… e noi che li amiamo e seguiamo.

Fabio e Fabio

6. Wow di Gipi. Si intitola Wow per citare il videogioco World of Warcraft, questo si sa grazie ad un’intervista del fumettista con Iacopo Barison di minima&moralia, dove poco aggiunge alle già scarse informazioni se non che sarà molto più simile ai suoi fumetti (ora candidati anche al premio Strega) grazie a cui ha raggiunto la fama. Come regista lo abbiamo conosciuto con L’ultimo terrestre, un’occasione sprecata per certi versi, ma anche opera audace rispetto agli standard italiani, con un protagonista, Gabriele Spinelli, superiori a tanti attori italiani in cima alle classifiche. L’immaginario di Gipi, al secolo Gian Alfonso Pacinotti, deve ancora colpire il cinema in pieno e noi aspettiamo quel momento con ansia.

Gipi

7. La gatta cenerentola di Alessandro Rak. Tu guarda torniamo ancora a Giambattista Basile, con una delle sue fiabe più note al popolo napoletano, La gatta cenerentola resa famosa dall’opera teatrale di Robert De Simone de la Compagnia di Canto Popolare. La storia la conosciamo bene o male, essendo la base da cui nacque poi la Cenerentola che tutti noi conosciamo, e tornerà al mondo dell’animazione nella sua versione originale, corredata dalle splendide musiche di De Simone, con i bellissimi disegni di Alessandro Rak. L’arte della felicità, apprezzato anche in diversi festival esteri oltre che alla Biennale, fu un piccolo successo insperato, un film che sotto molti aspetti è stato una vera e propria vittoria di un gruppo di animatori e di Napoli.

Alessandro Rak

8. Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores. Un ragazzino di tredici anni scopre di avere il potere dell’invisibilità. Non sa come controllarlo, non sa se usarlo per fare del bene o per farsi i fatti suoi come ogni adolescente farebbe. Salvatores è ostinato, prosegue nella sua ricerca di un cinema italiano diverso (nel cuore purtroppo non è sempre così) e tenta la via dei supereroi non senza coraggio. Il film è ancora incompleto, l’uscita è prevista per il prossimo Dicembre e possiamo star certi che, come tante altre opere dell’autore di Mediterraneo, non avrà una vera presentazione in un festival, per cui rimaniamo saldi in attesa di accoglierlo nelle sale a noi più vicine.

Gabriele Salvatores

9. Haiku di Davide Manuli. Un regista atipico, difficile da reperire in un’Italia che il cinema sperimentale lo rifugge (basti pensare al nostro numero uno Frammartino). Abel Ferrara, tanto per continuare una selezione di personaggi statunitensi controversi dopo Vincent Gallo, interpreterà un padre che incontra sua figlia, Isidora Simijonovic, in cima alla montagna dove ha pianificato di suicidarsi proprio in quel giorno. Non ci saranno dialoghi, Manuli si è detto stanco e privo di idee in tal merito dopo La leggenda di Kaspar Hauser, motivo per cui ritorneremo ad un cinema muto e in bianco e nero. C’è da chiedersi se anche i suoi amati dj riusciranno a tener a posto i mixer. Non è ancora ben chiaro se il film sia andato in porto o meno, ma molte testate lo registrano ancora come in uscita nel 2014. Incrociamo le dita.

Davide Manuli

10. Body Art di Luca GuadagninoIsabelle Huppert è protagonista, poi ci sono anche David Cronenberg e uno dei migliori al mondo, il francese Denis LavantIo sono l’amore fu un successo critico, un po’ meno di pubblico, molto amato persino da Martin Scorsese, candidato al Golden Globe nel 2009. Era ora che Guadagnino tornasse a farsi vedere, ma chi si sarebbe mai aspettato che il suo ritorno sarebbe avvenuto con tanto star power e un Don DeLillo alla base della sceneggiatura. Anche questo sarà girato in lingua inglese, una nuova “moda”, anche positiva, del cinema italiano che punta sempre più al mercato statunitense per riuscire a sopravvivere. Uscirà nel 2015 e la presentazione a un festival sembra essere inevitabile. Le previsioni per Cannes 2015 cominciano ad essere affollate.

Luca Guadagnino

Questi dieci sono solo alcuni dei film più attesi, altri ancora sono sulle scrivanie di qualche produttore o nascosti in set blindati da cui non esce fuori neanche un soffio d’aria. Il cinema italiano brulica di talenti che attendono solo di poter lavorare come loro desiderano, che sia in Italia o all’estero ormai non ha più importanza, il mondo si rimpicciolisce e di conseguenza i più piccoli devono cominciare a puntare sempre più in alto e ad allungare il collo se vogliono sperare di sopravvivere alla selezione naturale a cui tutti siamo sottoposti.

2 pensieri su “Cinema Italiano: 10 Film da Aspettare.

  1. In effetti questo brulicare di nomi stranieri nei cast e nei reparti tecnici dei film nostrani mi sembra il dato più significativo e degno di nota. Sicuramente è un modo per portare il nostro cinema ad un livello superiore di attenzione internazionale ma, in un certto senso, mi pare quasi l’ammissione di una scarsa qualità delle maestranze italiane. Un doppio binario di riflessione sicuramente interessante.

    "Mi piace"

    1. Gli americani assumono sempre più cinesi e coreani per conquistare le casse asiatiche, noi italiani (e tutti gli europei) puntiamo agli anglo-americani per sperare di aver un’apertura maggiore nelle loro sale non sempre così amichevoli. Sul piano tecnico credo che solo Garrone si sia spinto più in là, Desplat aveva già lavorato per lui in Reality e Suschitzky arriva a colmare l’enorme vuoto lasciato da Marco Onorato, morto più di un anno fa: il regista avrà voluto puntare al meglio dopo aver perso un collaboratore così prezioso. Bisognerà vedere tutto questo cosa porterà realmente, ma secondo me è già un inizio verso qualcosa di migliore :)

      Faust

      "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.