Edge of Tomorrow, il videogame cinematografico di Doug Liman – di Fausto Vernazzani.
In fondo Edge of Tomorrow è un videogioco in cui interviene uno sceneggiatore per annunciarti quando è il caso di smetterla con lammazzarti a ripetizione pur di iniziare da capo e vincere finalmente la partita a cui stai perdendo da ore.
Un gioco in terza persona diretto da Doug Liman in cui il protagonista è il sempreverde albero nano, meglio conosciuto come Tom Cruise, discepolo di Scientology e habitué del cinema di fantascienza.
Dal 2001 a oggi lo abbiamo già visto morto in Vanilla Sky, lo abbiamo seguito nel futuristico mondo di Minority Report per poi fuggire a gambe levate insieme a lui ne La guerra dei mondi prima di approdare al fallimento post-apocalittico di Oblivion.
Oggi al cinema siamo ancora nel futuro con Edge of Tomorrow, prima dellapocalisse, ma dopo linvasione dei Mimic, razza aliena invincibile contro cui lumanità sta affrontando il rischio dell’estinzione.
Un omaggio al D-Day
Lunica arma a disposizione è un attacco senza precedenti: inviare a sorpresa dall’isola britannica sulle coste francesi un enorme esercito per sferrare una controffensiva volta a riprendere il controllo.
Insomma il D-Day, un piccolo omaggio alla storia che si ripete, a quel lontano 6 Giugno del 1944, in cui centinaia di migliaia di persone persero la vita su entrambi i fronti, sulle spiagge della Normandia.
Cruise, il Maggiore Cage della US Army, lavora alla campagna marketing per promuovere la guerra e spedire volontari in Europa, finché non viene assegnato al comando Inglese del generale Brigham/Brendan Gleeson.
La proposta di filmare atti eroici sulla spiaggia non alletta Cage, tantè che arriva a ricattare il Generale, con lunico risultato di essere spedito con la prima ondata come soldato semplice e un nuovo titolo: disertore.
Cruise power
Ma parliamo di Cruise e durante un goffo atterraggio riesce a morire portando con sé un alieno speciale, categoria Alpha, in contatto con lOmega, col potere di resettare il tempo e prevenire le mosse del nemico.
Abilità posseduta ora anche da Cage, costretto giorno dopo giorno a rivivere lo stesso momento, tentando di scoprire come arrivare un po più in là insieme alla soldatessa speciale Rita Vrataski/Emily Blunt, anche conosciuta come Full Metal Bitch!, con tanto di punto esclamativo.
Tom Cruise scopre come anche Rita ha posseduto quel potere, prima di perderlo a causa di un incidente, e ora insieme faranno di tutto per salvare il mondo da una inevitabile distruzione.
L’arma segreta: l’ironia
Liman salva invece lo spettatore dalla fiera della banalità – reset, alieni che si comportano come insetti, alti gradi sordi alle richieste di chi può salvarli – sfruttando unarma rivelatasi sempre efficace in opere di consumo come Edge of Tomorrow: lironia.
Non si prende sul serio, tanto meno Cruise e questo punto di forza aiuta a reggere la classica struttura dei blockbuster: primo tempo di presentazione e secondo tempo di risoluzione.
Edge of Tomorrow si divide tra qualche risata,lesplorazione del soggetto e tanta azione, ripetuta più volte, elemento che permette al regista di non fossilizzarsi su di un agire standard. Merito probabilmente anche degli sceneggiatori Christopher McQuarrie, e John-Henry e Jez Butterworth, le tre penne dietro ladattamento del romanzo giapponese di Hiroshi Sakurazaka dal titolo All You Need Is Kill.
Qualche esclamazione esplicita, delle scene apertamente comiche e uno sfacciato Sergente Bill Paxton che con la sua pomposità e simpatia supera in bravura il protagonista. Edge of Tomorrow è un film divertente, Liman un regista efficace: il consiglio è di andarlo a vedere senza aspettarsi né una delusione pazzesca né unopera riflessiva e/o intellettuale.
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