Non dico altro (Nicole Holofcener, 2013)

Non dico altro, una dolce e realistica commedia romantica da Nicole Holofcener – di Fausto Vernazzani

Quattro anni fa la regista Nicole Holofcener virò drasticamente verso una commedia dai tratti meno digeribili dei suoi film precedenti, prodotti di un certo livello con protagonista sempre la media e alta borghesia degli Stati Uniti d’America. Please Give era un film eccellente, con delle grandissime prove di recitazione da parte delle due protagoniste, Catherine Keener e l’ancor giovane (e mal utilizzata da altri) Rebecca Hall. Anni dopo nulla è cambiato nello stile della Holofcener, tanto meno i risultati: uscito nelle sale italiane il 15 Maggio, Non dico altro è un film da non perdere.

Eva è la nuova protagonista, una splendida Julia Louis-Dreyfus, divorziata e con figlia a carico pronta a partire per il college lasciando sua madre sola a portare in giro il pesante letto per i massaggi a domicilio con cui sbarca il lunario. Una sera, invitata da una coppia mal assortita di amici suoi (Ben Falcone e Toni Collette), Eva incontra ad una festa la poetessa Marianne (Keener) che le richiederà i suoi servigi e il simpatico Albert (James Gandolfini) con cui inizierà un po’ alla volta una tranquilla relazione.

Il pepe che scatena il film, scritto dalla stessa Holofcener, è la scoperta del rapporto tra Albert e Marianne: un tempo marito e moglie ed ora in lotta continua a chi parla peggio del proprio ex con Eva, senza aver la minima idea che la massaggiatrice è a conoscenza del loro divorzio. Eva utilizza Marianne come fosse TripAdvisor, lo recita lei stessa all’interno di Non dico altro, segnandosi di volta in volta ogni particolare che terrorizzava l’ex-moglie di lui, dalle disavventure sessuali al semplice gesto di annullare la cipolla da qualunque piatto sotto i suoi occhi.

Vince la naturalezza in Non dico altro, sia la fisicità che le caratteristiche dei personaggi, personalità e modo di vivere, mettono le basi per la necessaria empatia in essere sviluppatasi tra loro e lo spettatore. Inutile aspettarsi dei colpi di scena, nulla di inatteso sconvolge i piani di Eva e quando il peggio prende il sopravvento il ritmo del film non perde affatto colpi, ma resiste nel tenere alta l’attenzione e le speranze. Sono queste ultime a reggere un film basato per intero sui contenuti e ben poco sulla tecnica, utile ad abbracciare ed incorniciare la coppia perfetta Gandolfini/Louis-Dreyfus, i loro sorrisi e le loro inquietudini, ma mai a ricercare la bella inquadratura o un movimento più audace.

Non dico altro manca solo della volontà di osare sul piano tecnico, ma nel suo genere avrebbe rischiato soltanto di acquistare un aspetto troppo pomposo per una commedia sentimentale che alleggerisce il pubblico da ogni preoccupazione se non quelle legate alla vita dei personaggi. In questo risulta perfetta la regia di Holofcener, giusta ed equilibrata come le interpretazioni di tutti i protagonisti, tra cui spicca per massa e talento il defunto James Gandolfini, grande comunicatore dal carisma palpabile, in continuo movimento tra imbarazzo, esibizionismo e paura, tre caratteristiche che descrivono alla perfezione il personaggio più umano di Non dico altro.

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