Ottobre 2020 - CineFatti

Accadde Oggi, le ricorrenze di ottobre 2020

Ottobre horror? Meno di quanto si immagini

Il 30 settembre dell’anno 2005 un evento storico scosse un’azienda in crisi: Michael Eisner dopo 21 anni dette le dimissioni da amministratore delegato della the Walt Disney Company. Fu lui a tirarla fuori dal baratro nella seconda metà degli anni Ottanta e responsabile dei classici più amati, ma fu altrettanto colpevole di non averla trainata verso un duraturo successo. Il 1 ottobre 2005 dopo lunghissimi mesi al vaglio del CdA e degli azionisti, il successore è nominato: quindici anni fa Bob Iger entrò come CEO nella Disney e cambiò tutto.

Ha sconvolto il modello di business mediatico, con una feroce campagna di acquisizioni che nel corso della sua carica ha portato sotto l’egida di Topolino marchi come la Pixar e la LucasFilms, la Marvel e soprattutto la 20th Century Fox. Se non è un evento da ricordare questo… nel 2020 dov’è Bob Iger? È ancora presente come consulente alla Disney, spalle forti le sue per reggere a questo periodo di crisi, che poco prima di cominciare vide un passaggio di consegne da Bob a Bob, oggi il CEO della Disney è Bob Chapek mentre Iger attende, forse, le presidenziali 2024.

5 anni

In un’ottica storica il film più importante uscito un lustro fa è deboluccio, Beasts of No Nation fu il primo originale Netflix a sbarcare sul Lido per un’edizione che premiò l’America Latina con Ti guardo Leone d’oro e Pablo Trapero miglior regista. Il film di Cary Joji Fukunaga era velato di grandi aspettative, un regista uscito dal successo di True Detective e un protagonista, Idris Elba, lanciatissimo da diversi anni verso una gloriosa carriera.

Segnalo poi alcuni fra i miei favoriti e non posso dimenticare l’emozione di Crimson Peak del mio amato Guillermo Del Toro, con le splendide sale di Allerdale Hall, né i pianti a dirotto per il primo classico Disney tratto da un fumetto Marvel, Big Hero 6. Fu anche l’ottobre che dette alla luce Room e la corsa all’Oscar per Brie Larson, gli 11 Minuti di Jerzy Skolimowski, anche lui a mani vuote da Venezia come il collega Fukunaga.

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Ma fui deliziato anche dallo Steve Jobs interpretato da Michael Fassbender e tantissimo dal the Final Girls di Todd Strauss-Schulson, una horror comedy celebrativa di uno degli archetipi del cinema horror. C’è dell’altro, è ovvio, ma lo riassumo in questa breve lista, altrimenti ci vorranno altri cinque anni solo per leggere l’intero articolo.

10 anni

Fu presentato il 24 settembre al New York Film Festival, ma è il primo ottobre del 2010 che quel simpatico ragazzo un po’ nervosetto e riccioluto divenne una star. Jesse Eisenberg disse ciao alla sua Zombieland e divenne l’ideatore di Facebook in the Social Network del big David Fincher. Fu un film sensazionale, che fra gli altri lanciò anche Armie Hammer nel suo doppio ruolo dei gemelli Winklevoss – e se posso, attore anche migliore di Eisenberg.

Senza fare troppo sarcasmo, anche noi italiani abbiamo visto un big entrare in sala, fu Benvenuti al Sud con Claudio Bisio e Alessandro Siani a sbancare. Il regista Luca Miniero col remake del successo francese di Dany Boon, creò quello che oggi nel bene e nel male, stereotipi esasperati inclusi, è diventato secondo me un piccolo cult. Il suo più grande peccato? Portare a livello nazionale lo scadente cinema di/con Alessandro Siani.

Ci sono stati, invece, altri titoli eccelsi in questo periodo, ma ce n’è uno da toglierci dalle scatole: il 31 ottobre fummo piacevolmente sorpresi dal pilota di the Walking Dead in onda sulla AMC. Come non essere emozionati all’idea di osservare il canale che ci aveva dato Breaking Bad e Mad Men passare all’horror? Non sapevamo quanto quello strazio sarebbe stato lungo e ramificato, oltre all’aver messo il bavaglio a Frank Darabont.

  • Mr. Nice di Bernard Rose;
  • Pa Negre di Agustí Villaronga;
  • 30 giorni di buio di David Slade;
  • Piccole bugie tra amici di Guillaume Canet;
  • Biutiful di Alejandro González Iñárritu;
  • Hereafter di Clint Eastwood;
  • Venere nera di Abdellatif Kechiche;
  • Wir sind die nacht di Dennis Gansel;
  • Trollhunter di André Øvredal;
  • Space Battleship Yamato di Takashi Yamazaki;
  • Let Me In di Matt Reeves.

20 anni

La depressione cinematografica post-Stroszek esiste da un ventennio: Requiem for a Dream partorì la tristezza, la tragedia e una duratura carriera per Darren Aronofsky, qui al suo “primo” film post π. Entrò nella storia anche il brano Lux Aeterna composto da Clint Mansell, un tormentone cinematografico per gli anni a venire. Che dire, solo ricordarlo mi tira giù e rovina la giornata, porca miseria. Ma è un buon film, sì.

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Altrettanto buono fu Antoine Fuqua col mitico duetto Ethan Hawke e l’esplosivo Denzel Washington nel mega-cult da cinefilo imberbe, Training Day. Ancora oggi è un caposaldo del cinema internazionale, solo l’anno scorso se n’è potuto vedere lo spettro nell’acclamato film francese I miserabili. La verità? L’ho rivisto diversi mesi fa e va detto, regge ancora benissimo. Denzel e Ethan hanno due stili di recitazione che cozzano alla grande.

Per noi italiani fu un grandissimo momento: Trigun arrivò su MTV Italia ed è da allora uno degli anime preferiti della generazione Anime Night, cominciata solo un anno prima, nel 1999. Sempre sul fronte anime saltiamo in Giappone, dove il 16 ottobre sulla rete NNS il manga di Rumiko Takahashi fu trasposto nell’oggi amatissimo Inuyasha. Ancora in Asia, un cult troppo poco celebrato di Tsui Hark: il meraviglioso action Time and Tide.

  • Il dr. T e le donne di Robert Altman;
  • Bamboozled di Spike Lee;
  • Ti presento i miei di Jay Roach.

30 anni

Ottobre pare sia mese dei cult con Jennifer Connelly e dieci anni prima del Requiem suonato da Aronofsky, la magnetica protagonista di Labyrinth fu in the Hot Spot del sacrosanto Dennis Hopper. Senza farvi indugiare in particolari ricordi vi butto giù con un orrore vero e proprio tratto da Stephen King, uno dei peggiori adattamenti in assoluto, Graveyard Shift. Sacro e profano nello stesso capoverso, beccatevi questo.

Lo stesso mese Tom Savini tentò la via del remake passando dietro la macchina da presa per the Night of the Living Dead mentre con maggior classe Jeremy Irons e Glenn Close erano in un testa a testa per Barbet Schroeder ne il Mistero Von Bulow. Ma abbiamo anche un compleanno immaginario da festeggiare: Peter Weyland compie 30 anni questo mese. Non vi ricordate chi è Peter Weyland? Allora avete una saga di Alien da riguardare.

  • Ore disperate di Michael Cimino;
  • Henry & June di Philip Kaufman.

40 anni

Cos’altro vogliamo dire del lontano ottobre del 1980 se non che the Elephant Man del genio David Lynch uscì in sala? Impossibile sostenere sia uno dei più amati del regista, poiché lo sono tutti equamente, ma è di certo uno dei più accessibili da un punto di vista formale e narrativo. Memorabili le interpretazioni del “nascosto” John Hurt e di Anthony Hopkins, un’opera che sarebbe bello rivedere oggi stesso al cinema.

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Fu anche il mese in cui Pedro Almodóvar esordì ufficialmente alla regia dopo le sue sperimentazioni in Super8 e 16mm con l’allora scandaloso Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Un film che, lo ammetto, ho amato sempre molto più del suo celeberrimo Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Altro grande classico che andrebbe celebrato senza alcuna pietà per il buon costume, unica via per festeggiare Pedro!

In Italia vedemmo per la settima volta in quattro anni il Nico Giraldi di Tomas Milian nel Delitto a Porta Romana diretto – come sempre – da Bruno Corbucci, incontrammo anche una seconda volta l’extraterrestre molto extra, ma poco terrestre H7-25 di Bud Spencer in Chissà perché… capitano tutte a me di Michele Lupo. Due cult per le generazioni anni Ottanta-Novanta cresciute a pane e pomeriggi con mazzate e romanaccio.

  • The Awakening di Mike Newell;
  • Soldato Giulia agli ordini di Howard Zieff;
  • Ovunque nel tempo di Jeannot Szwarc;
  • Fontamara di Carlo Lizzani;
  • Ho fatto Splash di Maurizio Nichetti.

50 anni e oltre

Andando indietro nel tempo si incrocia la strada dei titani. A compiere 50 anni abbiamo film meno noti come 2000: la fine dell’uomo di Cornel Wilde, Il terrore di Londra di Freddie Francis e the Traveling Executioner di Jack Smight. Le vere star cinematografiche le incontriamo saltando all’ottobre del 1960, davanti a cui possiamo solo impallidire leggendo i nomi. Perché, davvero, a pensarci è allucinante.

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  • Mikio Naruse uscì con Approach of Autumn;
  • Nagisa Oshima uscì con Notte e nebbia in Giappone;
  • Luchino Visconti con Rocco e i suoi fratelli;
  • Akira Kurosawa con La fortezza nascosta;
  • Ingmar Bergman con L’occhio del diavolo;
  • Luigi Comencini con Tutti a casa;
  • John Sturgess con I magnifici sette;
  • Louis Malle con Zazie nel metrò;
  • John Wayne alla regia de La battaglia di Alamo;
  • Stanley Kubrick con Spartacus.

Capolavori del cinema italiano e giapponese, western storici e lo straordinario Kirk Douglas. È un ottobre magnifico quello del 1960 e se pensiamo anche soltanto al Kurosawa possiamo immaginare quanto la storia del cinema cambiò in quei 31 giorni di sessant’anni fa. Cosa successe invece andando oltre? Come dissi per settembre, le difficoltà nel reperire le date esatte si fanno più grandi – e il lavoro enorme – ma non si possono mancare due grandissimi.

Il 13 ottobre del 1950 uscì Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz.
Il 29 ottobre del 1920 uscì Il Golem di Henrik Galeen e Paul Wegener.

Nati oggi

Sui compleanni cominciamo col sentirci vecchi.

Sono quarantenni a partire da ottobre 2020 i seguenti:

  • Arta Dobroshi il 2 ottobre, la Lorna dei Dardenne;
  • Ben Whishaw il 14 ottobre, che devo anche presentarlo?
  • Nicholas Britell il 17 ottobre, compositore fra i tanti di Moonlight;
  • Ben Foster il 29 ottobre, Lance Armstrong, ma soprattutto Pandorum;
  • Agnes Obel il 29 ottobre, LA colonna sonora del Dark di Netflix.

Chi arriva invece a cinquanta?

  • Kam Woo-seung il 1 ottobre, da piccola star del cinema ai K-Drama;
  • Maribel Verdù il 2 ottobre, Y Tu Mama Tambien e la Mercedes del Fauno;
  • Amy Jo Johnson il 6 ottobre, la Pink Ranger dei Power Ranger;
  • Matt Damon l’8 ottobre, e che cosa vogliamo dire di lui?
  • Louis Koo il 21 ottobre, mega star hongkonghese, Election in primis;
  • Adam Goldberg il 25 ottobre, un caratterista di lungo corso.
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Felici sessantenni niente male ne abbiamo? Sì.

  • Shinji Aramaki il 2 ottobre, regista d’animazione fra i tanti di Appleseed;
  • Terence Winter il 2 ottobre, fra Soprano e Boardwalk Empire;
  • Hiroyuki Sanada il 12 ottobre, go-to-guy per personaggi giapponesi;
  • Peppe Servillo il 15 ottobre, grande attore, grande musicista;
  • Rob Marshall il 17 ottobre, regista dei musical, da Chicago a Nine;
  • John Schwartzman il 18 ottobre, DoP non proprio fra i grandissimi;
  • Jean-Claude Van Demme il 18 ottobre, calci in faccia a tutti per festeggiare;
  • BD Wong il 24 ottobre, ultranoto grazie a Jurassic Park;
  • Hong Sang-soo il 25 ottobre, il regista coreano più amato dai festival.
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Gli altri invece li accorpo in un colpo solo!

  • Marco Tullio Giordana il 1 ottobre 1950, sempre grazie per I cento passi;
  • Randy Quaid il 1 ottobre 1950, salvaci sempre dagli alieni;
  • Laura Gemser il 5 ottobre 1950, la storica Emmanuelle Nera;
  • Amos Gitai l’11 ottobre 1950, regista israeliano odiato da Israele;
  • Mara Venier il 20 ottobre 1950, gigante della televisione italiana;
  • John Candy il 31 ottobre 1950, gli vorremo per sempre bene;
  • John Lennon il 9 ottobre 1940, ci pensate se ci fosse ancora?
  • Michael Gambon il 19 ottobre 1940, Albus Silente, sono un potterhead;
  • Nestor Almendros il 30 ottobre 1930, storia della fotografia al cinema;
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Abbiamo anche quattro centenari (defunti).

Walter Matthau nacque il primo ottobre del 1920 e chi non lo ricorda in strana coppia con Jack Lemmon e con la sua storica collaborazione con Billy Wilder. Amatissimo anche ne Il colpo della metropolitana di Joseph Sargent.

L’italiano Mario Landi i cento li avrebbe compiuti il 12 ottobre, autore di numerosi sceneggiati televisivi nell’epoca d’oro della Rai, regista di tanti Maigret con Adolfo Celi e quindi degno d’esser ricordato!

Al 15 ottobre del 1920 risale, invece, la nascita di Mario Puzo. Lui col cinema ha un collegamento in particolare e già lo sapete: suo è il romanzo da cui fu tratto Il padrino di Francis Ford Coppola.

Infine, il divo Montgomery Clift, classe 17 ottobre 1920. Lo incontrai per la prima volta sulle rive del Fiume rosso di Howard Hawks, da lì all’eternità il passo è stato breve, fino a fermarmi a Un posto al sole.

5 pensieri su “Accadde Oggi, le ricorrenze di ottobre 2020

  1. Wow! Ho letto tutto dall’inizio alla fine ed è stato incredibilmente interessante vedere quanto questo primo ottobre sia stato un mese incredibilmente ricco e interessante in questi anni. Un signor articolo, non c’è che dire.

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