Macchine Mortali - CineFatti

Macchine che di mortale hanno solo la noia

Chi siete? Cosa fate? Cosa portate? Sì, ma quanti siete?

Sono stato colto di sorpresa quando, entrato in sala per vedere Macchine mortali di Christian Rivers, mi sono imbattuto in una scolaresca elementare di una ventina di bambini urlanti con insegnanti al seguito. Non avrei mai pensato che un film del genere fosse per bambini, al massimo per adolescenti, ma forse io e il mondo corriamo su velocità differenti e sono io a esser rimasto indietro.

Che bella è stata questa esperienza dove ogni secondo di film era coperto da suoni soavi, torce di cellulari rivolti verso lo schermo, applausi a vanvera e richiesta di scene che non arrivano tra i BUU! generali. Almeno ne è valsa la pena… per la colonna sonora.

Il futuro e la brexit senza referendum

Tratto dal libro di Philip Reeve e sceneggiato, tra gli altri, da Peter Jackson, di cui Rivers è collaboratore abituale, Macchine mortali è ambientato in un futuro dove noi e la nostra tecnologia – chiamata old tech – siamo un lontano ricordo da studiare.

Le città si muovono con le ruote – alcune usano i cingoli – e le più grandi inglobano le più piccole. Londra, una delle maggiori metropoli su ruote, ha intenzione di scatenare una guerra.

Sostenitore della guerra è il generale Thaddeus Valentine (Hugo Weaving) che disobbedendo agli ordini del sindaco entra in possesso di un’arma terribile capace di spazzare via con un colpo intere città.

Sarà Hester Shaw (Hera Hilmar), ragazza con una cicatrice in volto e cresciuta senza madre da un cyborg-zombie, con l’aiuto di Tom (Robert Sheehan) e del capo della resistenza Anna Fang (Jihae) a provare a fermare la follia di Valentine con la quale ha anche un conto in sospeso riguardante il suo passato.

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Bella musica e niente baci

Sì, perchè escluse le musiche stupende di Junkie XL che rendono adrenaliniche le scene d’azione molto più di quanto non lo siano realmente, si salva ben poco di questo calderone di personaggi e di vicende che si fa fatica a seguire non solo a causa dei bambini.

Rivers delude grandi e infanti alla ricerca di un bacio che non ci sarà mai, tanto che alla fine del film il commento generale è stato: “Ma che film è che non c’è il bacio?”.

Se questa era l’esigenza dei bambini, noi adulti ci saremmo accontentati di qualcosa un po’ meno confusionaria e, soprattutto, un maggiore approfondimento di alcune storie e personaggi al posto di qualche combattimento di troppo.

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Che bel casino!

Per capire cosa stia succedendo e stare al passo con le numerose vicende ci vorrà un po’, ma alla fine neanche interessa più di tanto e si rischia spesso di addormentarsi. Alla fine del primo tempo uno dei bambini in sala dice: “Ragazzi, ma voi non vi siete addormentati?”.

Avrei voluto rispondergli.

In conclusione i numerosi combattimenti sono anche ben rappresentati e alcuni persino divertenti, ma pesa la mancata caratterizzazione dei personaggi come il cyborg-zombie Shrike (magistralmente interpretato da Stephen Lang, nonostante il design un po’ ridicolo) una delle poche note interessanti di Macchine mortali, relegato a un arco narrativo quasi insignificante che si conclude brevemente e in maniera, a mio avviso, involontariamente comica.

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Fattela una risata ogni tanto

Macchine mortali si prende troppo sul serio e c’è pochissimo spazio per l’ironia, elemento quasi imprescindibile per questo tipo di produzioni fantasy per intrattenere il pubblico.

Peter Jackson dovrebbe saperlo molto bene.

Una delle poche note liete del film è la recitazione. Tutti gli attori regalano una performance davvero buona, per quanto sia insufficiente a salvare una pellicola dai ritmi serrati ma vuota di contenuti e, vista la reazione in sala della voce dell’innocenza, neanche così coinvolgente. Rivers è all’esordio dietro la macchina da presa e siamo subito spinti a chiederci se sia meglio che torni solo a collaborare con Jackson.

Roberto Manuel Palo

Voto: 1.5/5

8 pensieri su “Macchine che di mortale hanno solo la noia

    1. Beh, vista la mia recensione, posso solo dire: a tuo rischio e pericolo xD. E’ chiaro che la visione è soggettiva, magari lo considererai un capolavoro e ne parleremo e smonterai costruttivamente ogni singola frase che ho scritto che non parli di colonna sonora e recitazione. O magari saranno le uniche due cose che non gradirai. Chi può dirlo :)

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  1. Assolutamente d’accordo: terribile. Visivamente è sbalorditivo, ma la scrittura è gravemente insufficiente, con dei personaggi generici e una trama troppo abbozzata e a volte prevedibile. Alla fine, nell’imbarazzante momento “Luke, sono tuo padre”, volevo sprofondare: un colpo di scena che tutti avevamo già capito almeno un’ora e mezza prima.
    Davvero pessimo.

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    1. Il momento “Luke, sono tuo padre” è paragonabile al momento “Oh, mi si è scaricata la batteria corporea” come imbarazzo. Mi fa piacere che concordiamo in toto con le opinioni, suppongo anche per la colonna sonora :)

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      1. Guarda, in realtà io ho un grave problema con le colonne sonore, nel senso che difficilmente le ricordo: se adesso dovessi pensare alla musica di Macchine Mortali non mi viene in mente nulla, ma è così con tutti i film. A meno che non sia davvero qualcosa di eccezionale, di solito mi scivolano dalla memoria dopo pochi minuti dall’uscita in sala. Mi succede con tutta la musica in generale, a meno di ascoltarla davvero fino alla nausea, siamo come l’acqua e l’olio!

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