#VenerdìHorror: Agatha (Timothy Vandenberg, 2017)

In cima alle scale sulle tracce di Agatha.

Non sappiamo dove, non sappiamo perché. Tutto quello che abbiamo sono un mistero nascosto in cima alle scale di un antico maniero e la bambina che dovrà scoprirlo.

Si aggiunge ai cliché che era una notte buia e tempestosa senza elettricità e il gioco di Agatha è fatto: Timothy Vandenberg ha vinto.

Agatha (2017)

Orrore in pillole

Se avete poco meno di dieci minuti da spendere, impiegarli a guardare Agatha sintonizzandovi su Crypt Monsters sarà senz’altro un buon investimento. Anche perché, a quanto si vocifera fra le pagine e i siti di settore, il corto potrebbe trasformarsi presto in un lungometraggio e seguire così le orme dei suoi illustri predecessori – The Babadook vi dice qualcosa?

Ma se proprio non dovesse interessarvi conoscere il futuro di questo minuscolo lavoro di genere, credo che almeno assistere all’esordio alla regia di Vanderberg, tecnico di montaggio proveniente dalla Florida che, nel caso specifico, si è divertito anche a co-firmare la sceneggiatura, non potrebbe che farvi bene.

Io devo la sua scoperta a Lucia de il giorno degli zombi – un punto di riferimento imprescindibile per l’horror e non solo – e sono più che contenta di essermi imbattuta in questa come nelle altre microvisioni dell’orrore raccolte da Crypt TV.

Curiosità al chiaro di luna

In fin dei conti Agatha non può neppure essere considerato un cortometraggio straordinario, ma funziona ed è fatto molto bene. I suoi punti di forza sono nell’atmosfera – da perfetta ghost story – e in un utilizzo ben calibrato di campi e controcampi che sembra voler tornare ai tempi in cui i jump scare non erano tutto.

Ma è ancora di più la luce a occupare un ruolo centrale nell’opera di Vanderberg, rischiarando i tempi dell’attesa e plasmando le ombre e i corpi al loro interno. Lampade e candele rappresentano l’unica arma della piccola Sophia (giovane ma già convincente Louise Ogle) contro un chiarore lunare – e dunque naturale – che porta con sé il buio.

Ed è nel buio che i suoi e i nostri brividi risuoneranno, al ritmo lento di una vecchia canzone popolare intonata sulla cima delle scale. Concedetevi una pausa per ascoltarla, per guardare Agatha.

Francesca Fichera

Voto: 3.5/5

5 pensieri su “#VenerdìHorror: Agatha (Timothy Vandenberg, 2017)

  1. ciao^^
    questo corto lo ho visto giorni fa, è molto bello! ciò che mi è piaciuto maggiormente è la rappresentazione del male:
    [SPOILER]
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    secondo me quella veramente crudele è la donna perke tiene rinchiusa la creatura e le manda al macello delle povere bambini che prima o poi finiscono a fare la fine del cibo. poi la montagna di scarpette stile nazismo è terrificante, quante!

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    1. Sì, è davvero agghiacciante e triste. Sarebbe davvero interessante vedere sviluppata la storia in un film lungo, a mio parere ci sono ottime basi!
      p.s.: mi sono permessa di editare il tuo commento per non togliere l’effetto sorpresa agli eventuali lettori ;) )

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      1. Però c’è tutto un background narrativo che la forma breve deve per forza di cose escludere e invece, mantenendo l’impostazione e l’atmosfera del corto, meriterebbe di essere sviluppato. Se non altro per la curiosità degli spettatori – la mia soprattutto :P

        Piace a 1 persona

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