Christian Bale: dal 1987 a oggi, 30 anni di cinema

Christian Bale: 1987 – 2017, un’eccezionale carriera lunga 30 anni.

Come insegnano in Sense8 le Wachowski viviamo continue rinascite. Iniziò nell’estate del 1987 con Mio in the Land of Faraway, un film dimenticato che dopo il giro festivaliero non avrebbe visto le sale fino all’anno successivo, ma la vera nascita di Christian Bale sul grande schermo cominciò proprio l’8 dicembre del 1987 a Westwood, California.

È una delle pagine della storia di Steven Spielberg meno frequentate, ma L’impero del sole, uscito esattamente 30 anni fa, nelle sale in limited release dall’11 dicembre 1987, non è inferiore agli altri suoi classici. Un buon motivo, ad esempio, per ricordare l”adattamento del romanzo semi-autobiografico di J.G. Ballard è proprio Bale.

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Quando L’impero del sole fu distribuito Christian Bale aveva solo 13 anni, 14 quando raccolse i primissimi frutti di una carriera in salita che oggi lo vede sulle vette delle classifiche dei migliori attori statunitensi, anzi, dei migliori attori al mondo. È proprio questa carriera che oggi vogliamo ripercorrere, un pezzo alla volta.

Velvet Goldmine

Con un successo come L’impero del sole Bale non è certo rimasto seduto in un angolo. Prima di arrivare al cult di Todd Haynes il buon Christian è stato nel musical Disney Newsies, ha recitato al fianco di Charlton Heston ne L’isola del tesoro, dato la voce a Pocahontas, ma è il 1998 glam rock di Velvet Goldmine il trampolino.

Il giornalista di Christian Bale negli anni Settanta vive, ama con anima e corpo la star glam rock di Jonathan Rhys-Meyers, ed è l’interpretazione che lo lancerà verso quei ruoli necessari a convincere un certo Christopher Nolan a ingaggiarlo per un’ambiziosissima trilogia dedicata a Il cavaliere oscuro di Frank Miller.

American Psycho

È uno dei miei preferiti, non solo della sua filmografia. Mary Harron prende il libro proibito di Bret Easton Ellis e lo trasforma in una sorta di psycho-comedy sensazionale in cui Bale può letteralmente uscire pazzo. Potremmo anche identificarla come una delle sue prime radicali trasformazioni, vista la massa muscolare di Patrick Bateman.
Poi, di fronte a una scena simile, come non innamorarsi di Bale?

Il regno del fuoco

A Londra nel futuro prossimo accadrà l’impensabile. Durante i lavori di espansione della metro viene risvegliata una creatura antica, un drago. Inizia così Il regno del fuoco di Rob Bowman, fantasy post-apocalittico con protagonisti Bale, l’eroe senza macchia e senza paura, Gerard Butler, l’amico, e Matthew McConaughey il pazzo yankee. Dite la verità, l’accoppiata McConaughey e Bale già vi attira parecchio.

Equilibrium

Kurt Wimmer nel suo rip-off del Matrix delle sorelle Wachowski, misto al 1984 di George Orwell e a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, fece la scelta giusta quando decise di ingaggiare come protagonista proprio Christian Bale. Un film d’azione pura, il primo sci-fi della sua filmografia, elevato dalla colonna sonora di Klaus Badelt, dal solito Sean Bean pronto a morire ammazzato e, ovviamente, dal glaciale Bale.

L’uomo senza sonno

Saltiamo da Todd Haynes a Brad Anderson, The Machinist è uno dei suoi film più famosi, conseguenza scontata della sua seconda grande trasformazione: Christian Bale dimagrirà fino a leggere 45kg sulla sua bilancia, rischiando danni gravi alla sua salute per interpretare l’insonne Trevor in una bellissima storia di pentimento e dolore che ancora oggi regge il confronto con altre opere più celebrate con lui protagonista.

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The Prestige

Christopher Nolan lavorò con lui l’anno prima per Batman Begins trascinandolo verso la fama imperitura, ma se dovessi scegliere la prima bellissima collaborazione tra i due non ho dubbi, gli illusionisti di The Prestige sono i miei preferiti e Christian Bale nel suo duetto con Hugh Jackman è fenomenale. Ai miei occhi, il Nolan più riuscito di sempre e certamente gli attori hanno contribuito a questo sanguinoso risultato.

Il cavaliere oscuro

Passano James Mangold e Werner Herzog, si ritorna da Nolan, Il cavaliere oscuro è il migliore della trilogia, Christian Bale è messo in ombra dal suo villain Heath Ledger, ma riesce comunque a lasciare il segno. Il fisico esplosivo e quel lavoro minuzioso sulla voce hanno cambiato per sempre l’immagine del supereroe della DC Comics, da questo momento in poi è impossibile immaginare Batman senza la voce rauca di Bale.

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The Fighter

Il mio odio per David O. Russell è grande. Regista sopravvalutato, privo di una evidente idea di cinema, il cui unico lato positivo è l’aver dato a Christian Bale la parte del boxer Dicky Eklund. Anzi, ex-boxer, emaciato, di nuovo trasformato per la macchina da presa semi-documentaristica che tutto può meno che sovrastare la sua bravura. Da notare quanto cambia, senza essere ridicolo, da The Dark Knight e The Fighter.

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Exodus: Dei e Re

Cos’altro si può dire sulla storia di Mosè? Risponde Ridley Scott con una delle sue opere più sottovalutate, un viaggio religioso e immaginifico di una spettacolarità con precedenti solo nel lontanissimo I dieci comandamenti. Christian Bale fa dimenticare tutte le critiche sul whitewashing cadute su Exodus, il suo Mosè sofferto è da inchino, l’uomo che sul serio seguiremmo camminando sul fondo del Mar Rosso.

La grande scommessa

Un finto occhio di vetro, musica metal a tutto volume, piedi scalzi sulla scrivania ed ecco l’interpretazione (del) geniale Michael Burry nel sorprendente film di Adam McKay sulla crisi delle subprime del 2008. Si trasformano un po’ tutti per La grande scommessa, ma chi riesce a ottenere la prima pagina se non lui? Bale vince, praticamente sempre.

Futuro prossimo

Il flop di The Promise ci ha lasciato un anno senza Christian Bale, fuori dalle sale, l’opera sul genocidio degli armeni non ha ottenuto il successo sperato. Questo 2017, però, la sua seconda collaborazione con Scott Cooper riporterà Bale sulla cresta dell’onda, Hostiles pare essere un neo-western eccellente, al di sopra del loro Out of the Furnace.

Ma è il biopic su Dick Cheney il film che tutti stiamo aspettando, il suo secondo ruolo obeso dopo American Hustle (perdonatemi, ma al di là di lui c’è ben poco che apprezzo nel pluri-acclamato film di David O. Russell). Le prime foto della sua ennesima trasformazione continuano a sottolineare la sua passione per la professione d’attore, ancora oggi trent’anni dopo dall’inizio della sua scalata verso la gloria imperitura.

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Fausto Vernazzani

 

6 pensieri su “Christian Bale: dal 1987 a oggi, 30 anni di cinema

  1. Curiosamente ho visto “nascere” Bale: ero ragazzo quando affittammo in videoteca “L’impero del sole”, adorandolo. Onestamente quando l’ho rincontrato, già famoso, non l’ho mica riconosciuto!
    Mi piace come attore ma non mi piacciono molto i film che interpreta: posso considerarmi fan di un attore che stimo di cui però ho evitato molti dei film in carriera? :-D
    Il simbolo per me rimane il suo ruolo di Bat-Mosè: «Vivi o morti, vi porterò via dall’Egitto!» :-D Scherzo, è per dire che ha interpretato quel personaggio come Batman e il doppiatore italiano l’ha seguito :-P

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    1. Ma io sono d’accordissimo, ci sono attori che stimo da impazzire ma di cui spesso non amo i film. Non è, per me, il caso di Christian Bale, questi dieci citati mi sono piaciuti tutti, ma, per esempio, come ho scritto proprio di recente riguardo a L’uomo di neve di Tomas Alfredson, Michael Fassbender mi piace tantissimo, ma spesso capita che i suoi film non li apprezzi, tipo proprio gli ultimi come Codice criminale, Assassin’s Creed e L’uomo di neve. La collaborazione di Bale con David O. Russell è un altro esempio, i suoi film sono odiosi, The Fighter è tollerabile, ma Christian è un grande.

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      1. Eh, che altro nome dolente mi citi. “Codice criminale” mi sto ancora chiedendo perché qualcuno l’abbia girato, mentre “Assassin’s Creed” faccio finta che non esista.
        Se poi consideri che da fan alieno di lunghissima data considero “Prometheus” e “Covenant” delle orribili offese personali, capisci che anche con il bravissimo Fassbender ho un grande problema :-P

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      2. EH, immagino di sì xD però è un bravo attore, sa anche fare delle scelte giuste, persino quelle che alla fine si sono rivelate sbagliate. Comunque Alfredson, Kurzel, Malick, Scott sono nomi grossi, il problema è quanto hanno consegnato alla sala. Ma è un attore che seguo sempre volentieri, altrimenti a vedere Codice criminale al cinema non ci sarei mai andato. Anche io mi chiedo perché cavolo l’hanno fatto, è un film veramente I N U T I L E.

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  2. è uno di quei ragazzi prodigio, se vogliamo chiamarli così, che non si sono bruciati… non è in cima alle mie preferenze degli interpreti, ma trovo che sia un attore più che discreto, soprattutto se si trova il ruolo giusto per lui… ad esempio mi era piaciuto molto in American Psycho e The Prestige, un pò meno nei Batman

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    1. A me piace moltissimo, si sarà intuito :) non è il mio preferito tra gli anglofoni – Joaquin Phoenix forse per me è il migliore, parlando della stessa generazione di Bale – ma lo tengo in altissima stima. La sua dedizione a ogni ruolo che decide di interpretare è lodevole, e traspare per intero nel risultato finale. Anche nei brutti film lui riesce sempre a portare la stanghetta un po’ più in alto, tipo con Il fuoco della vendetta, American Hustle, che non mi sono piaciuti, ma possono sfoggiare un Bale importante!

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