Ancora news dal multiverso di Stephen King.
Non abbiamo neanche fatto in tempo a lamentarci per la mancanza di aggiornamenti su Stephen King, il cinema e la tv (oltre, sì, alla conferma dell’uscita di Revival in Italia il prossimo 17 marzo) che hanno iniziato a pioverne a decine. A partire dalle prime immagini del film Cell, ora in post-produzione, la cui release negli USA avverrà entro l’arco del 2015.
Chi ha seguito le precedenti puntate e il riepilogone di gennaio già ne sarà a conoscenza, ma per tutti i “ritardatari” valga il seguente riassunto: Tod Williams, regista di Paranormal Activity 2 (aiuto), dirigerà l’adattamento riscritto in prima stesura da King himself, con il successivo intervento di Adam Alleca (attore e sceneggiatore di pellicole di genere); protagonista sarà John Cusack (aiuto, parte II) nei panni del Clary Riddell a capo del classicissimo manipolo di sopravvissuti, di cui faranno parte anche Samuel L. Jackson e Isabella Fuhrnam (v. foto), e che combatterà l’Apocalisse zombie per riavvicinarsi ai propri cari. Nella pic sottostante, è ben visibile una delle due espressioni tipiche di Cusack: quella a bocca aperta (l’altra indovinatela da voi, non ci vuole neanche assai).
La notizia che ha messo in agitazione tutti, però, riguarda l’ormai già stra-famoso coinvolgimento di James Franco nella serie, in onda sul network Hulu, che si ispira a 22/11/63. L’artista factotum Franco è stato scelto dalla produzione – che, va ricordato, vanta la presenza di J. J. Abrams con la sua Bad Robot – per interpretare il ruolo del protagonista Jake Epping, insegnante che tenta di riscrivere il passato, dall’assassinio di JFK in poi, viaggiandoci dentro. E il Re dice la sua con un tweet, sentenziando che “James Franco è perfetto per la parte”, mentre la maggioranza dei fan si dimostra scettica (e qualcuno comincia a chiedersi chi sarà Sadie, la co-protagonista femminile).
Escludendo World of Death del 2014, che è praticamente sconosciuto, il film tratto da Il bicchiere della staffa, fra i racconti di A volte ritornano, rappresenterebbe il lungometraggio d’esordio di Corey Norman, finora solo tecnico e produttore cinematografico (Bonfire Films) di piccoli progetti. Della storia esiste già una versione “amatoriale” in forma di corto, datata al 2012 e per la regia di Paul Ward: la sua versione lunga potrebbe vedere la luce anche piuttosto a breve, considerando però che le riprese, previste nei luoghi d’ambientazione reale del racconto (e cioè il cuore del Maine), non hanno ancora avuto inizio.
Il multiverso King non è soltanto Stephen: volenti o nolenti – e, nella prima delle due opzioni, con un ottimo guadagno – i due figli dello scrittore di best-seller, ambedue scrittori a propria volta, sono preceduti dal nome del padre; e, di conseguenza, devono confrontarsi costantemente con una sorta di immane eredità ante litteram. Ma sia Owen che Joe King – quest’ultimo a tutti noto come Joe Hill – stanno dimostrando di esserne all’altezza.
Ne è ulteriore testimonianza il recente coinvolgimento di Hill nella produzione del reboot di Tales from the Darkside – che si chiamerà solo Darkside, a quanto annotano le fonti – per The CW Network (Alex Kurtzman e Roberto Orci in testa). Il giovane King ha affermato di essersi già messo a lavoro sul pilot, ma ci ha tenuto a precisare che l’intera serie differirà dall’originale di George A. Romero. E questo perché:
X-Files ha alzato l’asticella. Penso che in un’ “era post-X-Files” sia impossibile realizzare serie antologiche uguali a The Twilight Zone e The Outer Limits […] Nel caso del nuovo Darkside, si troveranno storie autonome, forti, spaventose, ma sarà anche un po’ come un cubo di Rubik, con le parti che cambiano, e così dopo tre o quattro episodi lo spettatore potrà dire (o almeno si spera) “Ehi, aspetta un attimo, è un’unica storia!” […] Mi auguro funzioni.
Ce lo auguriamo anche noi.
[citazione e immagine sono tratte dal sito www.nerdist.com, la traduzione in italiano è a cura della sottoscritta: per l’utilizzo di quest’ultima è gradita menzione, nda]
Dal cinema al libro: un caso a parte (e tutto italiano)
Già sapranno anche questo gli assidui frequentatori del web, però qua si vuole andare sul sicuro, e quindi rullo di tamburi per la prima edizione esclusivamente a tema King, cinema e serie tv curata da un compatriota: lui è Marcello Gagliani Caputo, autore di diversi saggi dedicati al genere horror, ora anche di Guida al cinema di Stephen King, libro auto-pubblicato in formato digitale che elenca film, serie tv, personaggi e retroscena del mondo mediatico kinghiano, con tanto di interviste a figure chiave – come, ad esempio, il regista Mick Garris. Cliccando qui potete leggere un estratto e, volendo, procedere all’acquisto. Chi vi scrive non l’ha ancora fatto ma si ripromette di recuperare a breve, anche per poter guardare da vicino il sogno realizzato – quello di una tesi di laurea, purtroppo, ancora nascosta nel cassetto! – di uno studio italiano che indaghi i rapporti, conflittuali ma mai stanchi, tra le creature mostruose del Re e gli schermi di ogni grandezza.

Un pensiero su “CineKing: il cinema e Stephen King, oggi (#6/Febbraio)”