Sotto una buona stella - CineFatti

Sotto una buona stella (Carlo Verdone, 2014)

Sotto una buona stella… ma a metà.

Essere nati sotto una buona stella è la speranza di chiunque. A volte però la buona stella arriva anche grazie alle azioni che compiamo ed è questo che cerca di raccontare Carlo Verdone nella sua nuova commedia intitolata Sotto una buona stella.

Il personaggio di Federico Picchioni (Verdone) sembrava nato sotto una buona stella visto l’ottimo lavoro che aveva per le mani, una splendida moglie e due figli, ma qualcosa va storto: la separazione dalla moglie e l’abbandono dei due figli Lia (Tea Falco) e Niccolò (Lorenzo Richelmy) che non glielo perdoneranno mai. Arriva in ritardo addirittura alla morte dell’ex moglie senza avere neanche la possibilità di dargli l’ultimo saluto.

Quindi, pur essendo nata sotto una buona stella, la vita di Federico va arenandosi sempre di più, ma la provvidenza vuole dargli comunque una seconda chance e l’opportunità di convivere con la sua prole.

Del rapporto conflittuale tra Federico e i figli la prima a farne le spese è Gemma (Eleonora Sergio) amante di Federico, che va via di casa. Intanto arriva una nuova vicina, Luisa Tombolini (Paola Cortellesi) tagliatrice di teste che legherà quasi subito con i figli di Federico.

Tanti sono i temi trattati in Sotto una buona stella come la perdita del lavoro, lo scontro generazionale, la difficoltà dei giovani a trovare un lavoro e, ovviamente, l’amore. Tanta carne a cuocere per un film leggero che scorre piacevolmente e divertendo. Merito degli sceneggiatori Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta e Maruska Albertazzi che hanno saputo dare brio ai dialoghi e sono riusciti a scrivere delle scene comiche molto efficaci.

Dove la sceneggiatura pecca è nelle scene serie, in quel frangente il testo appare un po’ forzato e sa di già visto, specie quando scade nei momenti più smielati – il finale incita a prendere un fucile e giustiziare chiunque sia stato a pensarlo.

Dunque è riuscito o no questo Sotto una buona stella? Possiamo dire a metà perché i problemi del film sono molti e riguardano soprattutto il comparto tecnico. Spesso si vedono i microfoni, la fotografia di Ennio Guarnieri, che ha seguito Carlo Verdone fin dal casting degli attori, è troppo scura, poco aderente, il montaggio di Claudio Di Mauro è veramente mal fatto, posso portare come esempio proprio il finale, ma sono i tagli delle singole scene che, in alcuni punti, sono addirittura fastidiosi.

La colonna sonora, con tutto il rispetto per Umberto Scipione, è improponibile perché, nonostante fosse funzionale alle immagini del film, non riesce proprio a trasportare lo spettatore.

Sotto una buona stella può vantare le grandi interpretazioni di Verdone e, soprattutto, di una sempre più brava Paola Cortellesi, simpaticissima sin dalla prima scena in cui compare, dove si finge una rumena che a causa del fuso orario di Bucarest ha cominciato a buttare giù le pareti dalle sette del mattino. Molto bravo anche Richelmy nel ruolo del figlio Niccolò. Nonostante i suoi ventidue anni, sembra già completamente a suo agio nella recitazione e si prospetta per lui un futuro sotto una buona stella.

Male invece Tea Falco nel ruolo di Lia, soprattutto a causa della sua monotona intonazione vocale (simile a quella di Asia Argento, per intenderci). Ma nella mimica e nella recitazione corporale se la cava meglio, cosa che non succede a Simon Blackhall, interprete di Richard, un giornalista del Guardian che s’invaghisce di Lia. Lui può essere paragonato all’Aristoteles de L’allenatore nel pallone, inguardabile e inascoltabile.

See You Soon

Roberto Manuel Palo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.